ORIGINE E DIFFUSIONE

07.09.2017

Il pistacchio (dal greco Pistàkion) è una pianta originaria del bacino Mediterraneo (Persia, Turchia), coltivata per i semi, utilizzati per il consumo diretto, in pasticceria e per aromatizzare gli insaccati di carne. Non è esagerato dire che è una pianta vecchia tanto quanto il mondo.Era noto e coltivato, infatti, dagli antichi ebrei e già allora ritenuto un frutto prezioso. Per curiosità cronologica riscontriamo per la prima volta la parola "pistacchio" nell'Antico Testamento, successivamente nella Genesi. Ma era già noto alle popolazioni orientali: Babilonesi, Assiri, Giordani, Greci sin dal III secolo a. C. come pianta dai principi curativi, potente afrodisiaco e come antidoto contro i morsi degli animali velenosi, chiamato secondo alcuni "fostak" o "fostok" e derivante secondo altri dal persiano "fistij". Limitando l'indagine alla Pistacia vera, essa sarebbe originaria della Siria o da un area assai più vasta comprendente anche l'Asia minore, la Palestina e il Turkmenistan. Per alcuni studiosi russi questa specie sarebbe la più giovane del genere Pistacia. Sull'introduzione del pistacchio in Sicilia non si hanno dati precisi, ma è più probabile che la diffusione di questo frutto sia stata opera degli Arabi (VIII sec d.C.) che divenuti padroni dell'intera isola attorno al 902, in quegli anni ne iniziarono la coltivazione "innestando la pianta selvatica per via di marze. Di questi ultimi, ancor oggi, nella parlata dialettale conserviamo i termini "frastuca e frastucara" che stanno ad indicare rispettivamente il frutto e la pianta. Termini corrotti derivanti dall'arabo "fristach" e "frastuch".

AGROTECNICO MATTEO LONGHITANO
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